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Il Parco della Murgia Materana

Il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, conosciuto anche come Parco della Murgia Materana, si estende per circa 8.000 ettari nel territorio dei Comuni di Matera e Montescaglioso.

Il Parco circonda la città di Matera e fronteggia i Sassi sul versante opposto del canyon scavato nel tempo dalla Gravina di Matera con un paesaggio rupestre tra i più spettacolari al mondo. Conserva risorse culturali e ambientali di grande valore motivo per il quale parte del territorio, dopo i Sassi di Matera, è stato inserito nel 2007 nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.
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Il Parco della Murgia Materana è costituito da ambienti differenti attraversati da quello fluviale della Gravina di Matera che per 20 chilometri percorre il centro del canyon fino a congiungersi con il fiume Bradano nel territorio di Montescaglioso. Ai lati del canyon ci sono ripidi pendii alti la cui altezza massima sul livello del mare è quella della Contrada Tempa Rossa.

Particolarmente interessante è la storia geologica della Murgia Materana che determinerà gli insediamenti umani a seconda della presenza di un certo tipo di roccia. Originariamente le rocce del parco si sono formate per via dei fenomeni di subsidenza e dei sollevamenti tettonici in un arco di tempo che va da 7 a 2 milioni di anni fa (Pliocene). Successivamente durante il Pleistocene la presenza del mare creò per sedimentazione due tipi simili di roccia: uno strato inferiore e profondo di alcune centinaia di metri più duro chiamato Calcare di Altamura, e uno strato superiore più friabile chiamato Calcarenite di Gravina (il tufo). Questi due tipi di roccia hanno la stessa composizione chimica ma una struttura granulometrica differente.

La presenza dello strato di calcarenite è stata determinante per la possibilità dell’uomo di insediarsi in questo ambiente fin dall’era paleolitica. Dalle grotte naturali apparse con il ritirarsi del mare nel corso dei millenni sono stati ricavati habitat rupestri sempre più complessi ed evoluti che nel versante occidentale hanno dato origine con i Sassi alla città di Matera.
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Scoprire il Parco della Murgia Materana

Il Parco offre un paesaggio variegato e spettacolare con straordinarie risorse archeologiche e naturali. Visitare il Parco è una delle esperienze culturali più belle e significative. Gli ambienti caratteristici del parco sono valloni, valloncelli, gravinelle, con a monte una serie di terrazzamenti e pianori dove si trovano molteplici specie di grande interesse botanico e faunistico.

A seconda dell’esposizione, della natura geologica e della presenza di sorgenti o corsi di deflusso delle acque, il parco presenta una notevole alternanza di paesaggi caratterizzati da boschi, fitta macchia mediterranea e aree dove da secoli l’uomo conduce pratiche agricole tipiche dell’ambiente murgiano testimoniate dalla presenza di un consistente numero di masserie.
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Murgia Timone e il belvedere del Parco
Tra i luoghi più visitati c’è il belvedere del Parco situato su Murgia Timone di fronte ai Sassi di Matera, di qui il paesaggio rupestre si offre in tutta la sua spettacolare bellezza. Il belvedere è facilmente raggiungibile in auto percorrendo la S.S. 7 (via Appia) che collega Matera a Laterza con uscita indicata. Risalendo la via che dalla statale porta fino al belvedere si trovano i complessi rupestri di S. Nicola alla via Appia, di Murgia Tre Ponti e sul piano il complesso con la Chiesa rupestre di San Falcione. Arrivati sul belvedere, immediatamente sotto si trovano la Chiesa rupestre di Madonna delle Tre Porte, e quella di S. Agnese.
Sul piano di Murgia Timone si possono effettuare delle escursioni e visitare il fianco orientale della Gravina di Matera (sentiero Belvedere), i Villaggi neolitici di Murgia Timone, la Chiesa rupestre di Madonna delle Croci, escursione che richiede più tempo e per la quale è consiglata una guida.

Contrada Palomba
In contrada Palomba situata all’ingresso nord-est di Matera ci si trova in un area con una diffusa presenza di grandi cave di tufo. Tra i luoghi da non perdere si può liberamente visitare il Parco Scultura della Palomba, costituito da una grande cava e da una serie di ambienti caratteristici della murgia materana di grande fascino. Qui l’artista Antonio Paradiso ha creato un luogo straordinario fondendo il paesaggio rupestre con le proprie opere, alcune gigantesche in pietra e in ferro.
A fianco al Parco Scultura si può arrivare fino al Santuario di Santa Maria della Palomba, uno dei grandi santuari mariani del territorio materano posto all’apice di un grande complesso rupestre che si affaccia a strapiombo sulla Gravina di Matera.

Contrada Murgecchia
Tra i luoghi più belli e ricchi di storia del Parco della Murgia Materana si raggiunge sempre dalla S.S. 7 (via Appia) con ingresso a fianco del Santuario della Palomba. E’ un area vasta che contiene alcune tra le più belle e interessanti testimonianze dell’insediamento primordiale dell’uomo nel territorio materano. Sono presenti un villaggio neolitico indagato all’inizio del 1900 da Domenico Ridola, una necropoli dell’età del bronzo, e diversi complessi rupestri che testimoniano l’importanza del luogo dal neolitico fino all’alto medioevo.

I Complessi Rupestri
Il Parco della Murgia Materana contiene un elevato numero di complessi rupestri che ne caratterizzano il paesaggio culturale testimoniando gli insediamenti umani dalla preistoria fino al secondo all’età moderna. Dopo il medioevo questi complessi o casali rupestri sono stati prevalentemente utilizzati come luoghi di ricovero degli animali nelle pratiche della pastorizia.

Oltre quelli citati nei luoghi più accessibili di Murgia Timone, Murgecchia e Contrada Palomba, i complessi più importanti si trovano a sud della città di Matera dove il Parco si estende fino al territorio del limitrofo comune di Montescaglioso. A sud est si trovano i complessi di contrada Agna dove si trova la famosa Grotta dei Pipistrelli i cui reperti sono esposti presso il Museo Nazionale Ridola, il complesso dell’Ofra, del Santissimo Crocifisso alla Selva (noto come Cristo la Selva), il Villaggio Saraceno, i complessi di Murgia S. Andrea in agro di Montescaglioso.

A sud lungo la Gravina di Picciano si trovano molti altri complessi come quelli di Santa Lucia al Bradano, e soprattuto quello della Cripta del Peccato Originale, i cui dipinti risalenti all’epoca longobarda sono di eccezionale valore storico e culturale.
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